Interpretazione dei dati

Le centraline Luftdaten misurano la concentrazione delle polveri sottili (PM10) e della frazione ultrafine (PM2.5). I valori, espressi in ug/mc (microgrammi per metro cubo di aria, vengono inviati a Stoccarda con frequenza di circa 2.5 m dove vengono elaborati, archiviati e messi a disposizione di tutti coloro che accedono al sistema. Tutti i valori archiviati possono essre consultati e scaricati in due forme di aggregazione: giornaliera e mensile. Il sistema fornisce inoltre una presentazione grafica di tipo temporale (24 h, settimanale, mensile, annulale e media mobile nelle 24 ore di 7 giorni. Una descrizione più ampia del sistema informativo e della presentazione dei dati è compresa nel sezione "Il sistema Luftdaten"

E' importante ricordare che, sia per PM10 che per PM2.5, in particolari condizioni di umidità dell'aria che riguardano il superamento del valore del 70%, i valori devono essere interpretati con notevole cautela, come prescritto da Luftdaten che fa proprie le indicazioni specifiche del sensore SDS011. I risultati di numerose ricerche riguardanti il comportamento dei sensori di particolato del tipo "Scatter Light" hanno evidenziato appunto che in condizione di accentuata umidità, quali appunto quelle che si riscontrano quando si supera il valore del 70% si verifica un'aggregazione del vapore acqueo che porta alla formazione di goccioline d'acqua. Il sensore valuta queste come se fossero particelle di polvere, generando una sovrastima del particolato.

Per la comprensione del significato assunto dai valori, rispetto alla pericolosità del particolato, si deve far riferimento a quanto prescrive la normativa nazionale  che fissa i valori limite per entrambe le forme. L'unità di riferimento è il valore medio giornaliero che per PM10  è di 50 ug/mc di aria. Tale valore non deve essere superato per più di 35 volte nell'anno solare (D.Lgs. 155/2010) ed il numero di sforamenti annuali viene assunto come riferimento per decidere eventuali interventi di mitigazione da parte delle autorità locali. La stessa normativa stabilisce un ulteriore valore limite come valore medio annuo che non deve eccedere 40 ug/mc. Il primo limite (numero di sforamenti) assume come riferimento l'esposizione della popolazione ai picchi, con il secondo si valuta l'esposizione media. 

Il valore limite per PM2.5, in vigore dal 1 gennaio 2015), fissato dalla normativa italiana, si basa sulla media annua ed è pari a 25 ug/mc. Il medesimo decreto (D.Lgs. 155/2010) stabilisce che, per le zone in cui i livelli di inquinanti presenti nell'aria ambiente superano un valore limite o un valore-obiettivo, le regioni devono provvedere a predisporre piani per la qualità dell'aria, alfine di conseguire il relativo valore limite o valore-obiettivo predefinito.

Il sistema Luftdaten non fornisce indicazioni rispetto ai criteri di valutazione dell'esposizione al particolato, secondo quanto precritto nel già citato decreto legislativo, ed è quindo evidente che tali valutazioni sono affidate all'utente che, se interessato, deve provvedre a scaricare i dati e ad analizzarli con sistemi in grado di riorganizzarli e sintetizzarli rispeto ai limiti nel decreto.

Nella mappa Luftdaten i dati sono rappresentati mediante esagoni che esprimono il valore della mediana. In base all'opzione selezionata (PM10, PM2.5, temperatura, umidità relativa, pressione, AQI). Il colore degli esagoni cambia a seconda della scala dei valori rappresentata sul lato sinistro della mappa. Per la spiegazione di come accedere ai dati si rimanda alla pagina "Visualizzazione dati".

Le scale cromatiche utilizzate sono le seguenti:

L'indice di qualità dell'aria AQI è calcolato secondo le raccomandazioni dell'Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (EPA). Ulteriori informazioni sono disponibili sulla pagina ufficiale (link). E' giusto precisare che indici di questo tipo ce ne sono diversi, sicuramente quello di maggiore interesse è quello europeo, in questo caso si parla di EAQI, ma l'attenzione va posta su AQI in quanto è quello utilizzato da Luftdaten. L'aspetto più interessante derivante da questo sistema di indicizzazione è costituito dai riferimenti fra i valori di qualità dell'aria e i livelli di rischio per la salute umana

 ESCAPE='HTML'

Complessivamente l'AQI si basa su sei gradi di qualità contraddistinti da colori diversi: verde, giallo, arancio, rosso viola e marrone. Per ognuno di questi viene definito il livello di rischio per la salure umana: buono, moderato, malsano per i gruppi sensibili (bambini e anziani), malsano, molto malsano e pericoloso. Colori e valori associati ai singoli giudizi sono quelli riportati nella mappa Luftdaten.