Polveri sottili

Anche definite come particolato, sono costituite da particelle microscopiche presenti nell’atmosfera, il cui diametro è inferiore a  10 µm, ovvero 10 millesimi di millimetro. Sono identificate con la sigla PM10 (particolato grossolano) e ne entra a far parte il complesso di particelle solide e liquide disperse nell’atmosfera costituendo il maggiore impatto nelle aree urbane. Secondo i dati dell'APAT (Agenzia per la protezione dell'ambiente) riferiti al 2003, la produzione di PM10 in Italia deriverebbe: per il 49% dai trasporti; per il 27% dall'industria; per l'11% dal settore residenziale e terziario; per il 9% dal settore agricoltura e foreste; per il 4% dalla produzione di energia. Una frazione particolarmente significatica delle PM10, in quanto responsabile di gravi impatti prodotti sulla salute umana, sono le  sono le PM2.5 o particolato fine (diametro è inferiore a  2.5 µm). Le loro ridotte dimensioni consentono la penetrazione all'interno dell'apparato respiratorio umano e la possibile successiva diffusione nel resto degli organi . La loro pericolosità dipende soprattutto dal fatto che adsorbono pericolose sostanze inquinanti, ad esempio idrocarburi policiclico aromatici, metalli, diossine, ecc, sostanze altamente tossiche e ad effetto cancerogeno.